Quando parliamo di microplastiche parliamo di residui derivati da processi di produzione della plastica, uno dei materiali più comuni al mondo.
In base alla loro origine, questi microscopici frammenti possono essere suddivisi in due categorie principali:
- microplastiche primarie: sono quelle prodotte dall’uso umano e vengono rilasciate direttamente nell’ambiente.
- microplastiche secondarie: sono derivate dalla degradazione degli oggetti di plastica più grandi, come buste, reti da pesca o tappi.
Frammenti di plastica cosi piccoli si disperdono facilmente nell’ambiente- soprattutto se non si smaltiscono i rifiuti in modo corretto- e poichè il materiale non è biodegradabile rimane presente a lungo nell’ecosistema.
Ciò che indossiamo provoca un inquinamento invisibile e come riporta la Netgeo- un solo grammo di abbigliamento sintetico rilascia 400 fibre di microplastica ogni 20 minuti di utilizzo, camminata, o scalata che sia.
Attività estreme necessitano di tessuti e abiti con alte prestazioni e questo richiede un utilizzo di sostanze tossiche per rendere i tessuti maggiormente performanti.
Una cosa è chiara: il problema no potrà che crescere se continuiamo a disperdere plastica nell’ambiente ai livelli attuali.
Per mettere un freno a tutto questo bisogna ridurre la produzione, selezionare materiali alternativi, potenziare il riciclo dei prodotti secondari.
When we talk about microplastics, we are referring to residues from plastic production, one of the most common materials in the world.
Based on their origin, these microscopic fragments can be divided into two main categories:
Primary Microplastics: These are produced from human activities and are released directly into the environment.
Secondary Microplastics: These are derived from the degradation of larger plastic items, such as bags, fishing nets, or bottle caps.
Such small plastic fragments easily disperse into the environment—especially if waste is not properly disposed of—and since the material is not biodegradable, it remains in the ecosystem for a long time.
What we wear causes invisible pollution. As reported by National Geographic, just one gram of synthetic clothing releases 400 microplastic fibers every 20 minutes of use, whether walking or climbing.
Extreme activities require high-performance fabrics and garments, which necessitates the use of toxic substances to enhance the fabric’s performance.
One thing is clear: the problem will only grow if we continue to disperse plastic into the environment at current levels.
To address this issue, we need to reduce production, choose alternative materials, and improve the recycling of secondary products.